In questo articolo vi guideremo nell’acquisto del diffusore per ambienti giusto per praticare yoga.
Ma prima parleremo di diffusori per ambienti in generale, per poi concentrarci sulle essenze da usare, e su temi che riguardano la meditazione, lo yoga e le medicine naturali come fitoterapia e aromaterapia.
Profumare la casa con i diffusori per ambienti
Con il diffusore per ambienti giusto possiamo portare una ventata di freschezza e igiene nella nostra casa.
Un diffusore di essenze è un oggetto che permette di deodorare un ambiente attraverso la diffusione nell’aria di una sostanza profumata come un olio essenziale, una resina oppure una sostanza chimica.
Possiamo deodorare un ambiente in parecchi modi, ma non tutti sono efficienti, pratici e salutari.
I bruciatori di essenze al contrario sono oggetti in disuso perché l’olio essenziale o la resina sono bruciati attraverso il calore emesso dalla fiammella di un lumino. Il calore del fuoco, seppur piccolo, non è regolabile, quindi inevitabilmente il bruciatore si surriscalderà e l’essenza comincerà a friggere diventando addirittura nociva.
Altri metodi usati per deodorare gli ambienti sono la diffusione a spray manuale, oppure la diffusione dell’essenza per mezzo dell’umidificatore del termosifone.
Tuttavia uno dei modi più semplici e naturali per deodorare un ambiente è quello di usare dei mazzetti di erbe aromatiche essiccate, di bucce di agrumi, o spezie.
Quello dei bastoncini imbevuti di essenza è un altro metodo molto usato per deodorare e dare carattere agli ambienti non molto grandi.
Diffusori elettrici ad ultrasuoni, lo strumento ideale per praticare lo yoga
Il sistema di vaporizzazione ad ultrasuoni a freddo è il più usato perché Il vapore acqueo prodotto da questo apparato è generato da frequenze invece che dal calore. Le vibrazioni emesse da una pallina di ceramica che urta ripetutamente su una lastra di metallo creano movimento nell’acqua. In questo modo sulla superficie dell’acqua si formeranno delle bolle, che quando esplodono si trasformano in vapore acque freddo. Cioè una leggera nebbiolina bianca che fuoriuscendo dal vaporizzatore verrà assorbita direttamente dai nostri bronchi solo con l’inalazione.
potremo godere al meglio dei benefici dell’aromaterapia da inalazione. Le inalazioni di oli essenziali vaporizzati a freddo miglioreranno sia il nostro sistema respiratorio che quello nervoso.
Quali sono le fragranze più efficaci per conciliare la pratica dello yoga?
Gli oli essenziali aiutano a pulire e purificare lo spazio che destiniamo alla pratica dello yoga. Contribuiscono inoltre al miglioramento di alcuni stati di cui si fa esperienza durante le pratiche meditative e di yoga.
Per la purificazione sono consigliati l’olio essenziale di arancio amaro, citronella, limone e pompelmo, mentre per il radicamento useremo fragranze di cedro, patchouli e zenzero. Gli oli essenziali di incenso, mirra e sandalo ci aiuteranno ad ottenere centratura. Per aumentare la consapevolezza invece usiamo gli aromi di basilico, menta piperita e rosmarino. Nei momenti di spiritualità sono adatti i profumi di rosa e gelsomino. Le essenze di arancia e bergamotto contribuiranno al nostro nutrimento spirituale. Otterremo invece uno stato di calma con camomilla e lavanda.
Le proprietà terapeutiche degli oli essenziali
Il benessere di mente e corpo: yoga, meditazione, aromaterpia e cromoterapia
Quando pratichiamo yoga e meditazione, l’ambiente deve essere pulito e silenzioso, l’atmosfera deve essere rilassante e confortevole. Per raggiungere uno stato di consapevolezza dobbiamo infatti prima calmare la mente facendo tacere i pensieri, poi rilassare il corpo con delle respirazioni consapevoli.
Le fragranze degli oli essenziali sono quindi delle ottime alleate della concentrazione, del relax, dello yoga e della meditazione. Questi elisir, se usati nel modo corretto, ci aiutano a cogliere il momento presente, il qui e ora.
L’aromaterapia e la cromoterapia ci aiuteranno a sintonizzarci sulle frequenze giuste per trovare la nostra centratura.
Capire l’essere umano con le metafore di Gurdjieff
Il famoso filosofo e maestro armeno Gurdjieff sosteneva che possiamo paragonare l’essere umano ad una carrozza.
La carrozza si muove solo se i cavalli si muovono. Ma i cavalli non possono muoversi da soli per far partire e far viaggiare la carrozza in modo corretto. In genere è il cocchiere che controlla i cavalli e li fa muovere come e quando dice lui affinché la carrozza diventi un mezzo di trasporto.
Purtroppo nella maggior parte dei casi secondo Gurdjieff il passeggero che sta dentro la carrozza è dormiente, e si fa trasportare ovunque, a libero piacimento del cocchiere, cioè della mente. Nella peggiore delle ipotesi, se la mente non è presente, o non è in grado di condurre una carrozza, saremo nelle mani dai cavalli a briglia sciolta, vivendo in preda alle emozioni.
Come possiamo svegliarci e aumentare la nostra consapevolezza?
Quindi se a guidare la nostra vita non sono l’anima e la coscienza, cioè il passeggero che sta dentro la carrozza, la mente e peggio ancora le emozioni prenderanno il sopravvento. Così saremo indirizzati dove vogliono loro.
Le emozioni, cioè i cavalli, sono la forza trainante. Ma la carrozza non può andare avanti da sola senza una direzione precisa. Bisogna che il cocchiere, cioè la nostra coscienza si svegli e conduca il gioco, indirizzando la carrozza dove come e quando egli desidera.
Le metafore della filosofia orientale sulla mente
La mente può essere paragonata ad una strada molto trafficata. Le macchine che passano sono i pensieri, scorrono senza il nostro volere, passano e vanno via, scorrono di continuo in modo costante. Di notte il traffico cessa, le automobili non ci no più, la strada è libera, vuota, non ci no rumori, tutto tace e c’è pace e serenità.
possiamo paragonare la mente anche ad un lago. Quando il lago è mosso produce un energia irregolare, quasi impetuosa e continua, non controllabile. Il fondo del lago è melmoso e tutta la sabbia e i detriti vengono smossi e si mischiano alle onde in superficie.
Al contrario, quando il lago è calmo, possiamo vedere il fondo del lago. L’acqua in superficie è piatta, ferma, non c’è movimento, è completamente trasparente, quasi come se non ci fosse. Con queste condizioni riusciamo a vedere perfettamente il fondo del lago.
Come calmare la mente e diventare consapevoli?
Praticando la meditazione inizieremo prima a calmare il respiro, per poi rilassare il corpo. Anche la mente di conseguenza si calmerà. Solo in questo stato, osservandoci dall’esterno, senza giudizio, potremo guardare dentro noi stessi in maniera profonda.
